RACCOLTA DIFFERENZIATA - La bioplastica compostabile è un materiale innovativo, un'alternativa sostenibile alla plastica tradizionale pensata specificatamente per le applicazioni alimentari.
I prodotti in bioplastica più diffusi sono i sacchetti della spesa, ma sul mercato si stanno affacciando sempre più prodotti, come vaschette di gastronomia, capsule del caffè, piatti, bicchieri e posate. Grazie alla sua caratteristica di compostabilità, la bioplastica compostabile va riciclata insieme ai rifiuti umidi (Raccolta del Lunedì - Mercoledì e Sabato). In questo modo, negli appositi impianti di trattamento, diventa compost: un prezioso nutrimento per il nostro terreno.
Compostabilità certificata
BASTA LEGGERE L'ETICHETTA!
- Biodegradabilità, ossia la capacità del materiale compostabile di essere convertito in CO2 (anidride carbonica) sotto l'azione di microrganismi
- Disintegrabilità, cioè la frammentazione e perdita di visibilità nel compost finale
- Assenza di effetti negativi sul processo di compostaggio e sulla qualità del compost
- Bassi livelli di metalli pesanti e composti fluorurati
- Altri parametri chimico-fisici (assenza di effetti ecotossici sulle piante)
Secondo la UNI EN 13432, le caratteristiche che un imballaggio biodegradabile e compostabile deve possedere per poter essere raccolto e riciclato assieme all’umido domestico sono le seguenti:
- Ciascuno di questi punti è necessario per la definizione della compostabilità ma, da solo, non è sufficiente. Per esempio, un materiale biodegradabile non è necessariamente compostabile perché, per essere definito tale, deve anche disintegrarsi durante un ciclo di compostaggio nei tempi previsti dal menzionato standard EN 13432;
- Per favorire il riconoscimento, ogni imballaggio in bioplastica deve riportare un marchio che ne certifichi la compostabilità, in conformità alla normativa. Anche se la presenza sul mercato di shopper fuori legge sta progressivamente diminuendo, il fenomeno dell’illegalità persiste: un sacchetto su quattro è ancora non a norma.